Il processo di riparazione dei tessuti del nostro corpo si ritiene concluso quando, in precedente luogo di ferita, ha origine una cicatrice, il segno visibile di una avvenuta guarigione. Ma le cicatrici, soprattutto se in zone visibili, sono decisamente poco piacevoli da vedere ed essendo evidenti compromettono l’uniformità, la bellezza e la compattezza della pelle. Oggi diverse sono le proposte della medicina e chirurgia plastica per il trattamento delle cicatrici, ma di ultima generazione è la tecnica microchirurgica denominata Mosaic Surgery.

Con questo particolare intervento cutaneo è possibile trattare le piccole cicatrici puntiformi, vecchi residui dell’acne o della varicella, e le sottili cicatrici lineari prodotto di un trauma o precedente evento chirurgico. Lo strumento impiegato prende nome di Trilix, un drill micro-chirurgico dalla punta cava, che consente l’asportazione di ridotte parti di cute danneggiata per la sua sostituzione con tessere di pelle sana della stessa dimensione prelevate da zone strategiche del corpo.

La tecnica quindi ricorda quella artistica del mosaico, con la “restaurazione”della vostra pelle attraverso l’asportazione progressiva della cicatrice.
Non sono inoltre necessari punti di sutura né di collanti chirurgici in quanto le micro-asportazioni (di circa un millimetro di diametro) avvengono quasi in assenza di sanguinamento ed è sufficiente una anestesia locale per l’intervento che favorirà un veloce recupero post-trattamento.

La mosaic surgery può avere una durata variabile a seconda della tipologia e grandezza della cicatrice ma la media è di circa 40-60 minuti per seduta.
Al termine di un ciclo di sedute chirurgiche, precedentemente stabilito in sede di controllo, l’esito cicatriziale cutaneo risulterà poco visibile, superato. Tuttavia è consigliato spesso a distanza di un paio di mesi dall’intervento, un peeling laser che consentirà di uniformare il colorito cutaneo maggiorando la levigatezza e compattezza della pelle.